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i legni

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         Le specie di alberi sono moltissime ma le essenze, come vengono chiamate le varietà commerciali, in Italia sono poche decine. Molte infatti sono usate solo nei paesi di origine. Una sintetica guida alle caratteristiche estetiche, alle prestazioni e agli usi quelle più diffuse nel nostro paese e in Europa
        I principali tipi di legno sono suddivisi in dolci, provenienti dalle conifere, e duri, dalle latifoglie.
Sono dolci:
ABETE BIANCO E ROSSO: è il più comune in Europa, dove cresce in tutte le regionicentrali e meridionali, molto diffuso sulle Alpi e sugli Appennini, è un albero imponente ed attraente, alto fino a 50 metri; è di colore bianco o leggermente rossastro. L'abete rosso si distingue dal primo per la sua forma più regolare perché é più denso di foglie; è stato usato per la struttura di mobili che poi venivano placcati, laccati, dorati, dipinti, ecc.; gli ebanisti francesi se ne servirono per lavori d'intaglio. E' legno nodoso, poco resistente e si altera all'umidità.
LARICE: è un albero europeo con rami che si stendono verso il basso per poi rivoltarsi verso l'alto, allo stato selvatico arriva fino a 35 metri d'altezza; rossiccio con venature più scure, elastico, non si screpola, resiste al tarlo e all'umidità, ma durante la stagionatura si fende e si torce.
PINO: nativo della Gran Bretagna si trova in tutta l'Europa, nelle regioni montuose, alto fino a 40 metri, ha caratteristiche simili all'abete; in particolare veniva usato per mobili di servizio: cassapanche, madie.
DOUGLAS: è un'elegante conifera, tra le più alte in Europa, fino a 50 metri, prevalentemente usata come legname da costruzione, il Douglas viene spesso confuso con l'abete bianco o rosso, le cui caratteristiche sono pressochè simili, ma da una attenta analisi si vedono differenze di fibratura.
Nei duri, invece, troviamo:
ACERO: cresce ovunque, ha una magnifica chioma fogliare a cupola, alto fino a 35 metri, è un legno bianco con gradazioni rossastre e sfumature che vanno dal giallastro al violetto. E' molto duro con grana fine, riceve un'ottima pulitura e brillante lucidatura, si imbarca facilmente, è poco flessibile ed é attaccato frequentemente dal tarlo. Venne utilizzato per la tecnica dell'intarsio durante il XVIII e XIX secolo in Inghilterra, zona di grande produzione.
CASTAGNO: è un albero imponente che cresce fino ai 30 metri, un po' ovunque, introdotto in tutta l'Europa dai Romani, di colore giallo fulvo chiaro o bruno chiaro, abbastanza duro è molto resistente all'acqua e si tarla facilmente.
CILIEGIO: è di gran lunga, tra le specie simili, il più imponente, raggiunge i 20 metri, presente un po' ovunque è forse originario dell'Oriente, ha grana media uniforme di color rosso-bruno lucente, con venature sottili, legno pesante si imbarca facilmente e si ritira notevolmente. Gli ebanisti francesi e anglosassoni ne fecero grande uso per mobili di piccole dimensioni. Nell'Ottocento si costruirono invece cassettoni, armadi e sedie.
FAGGIO: è un grande albero molto vistoso, che può raggiungere i 30-40 metri con un'enorme chioma, prospera ovunque anche su terreni asciutti e rocciosi, di color rosso giallastro con raggi midollari bruno lucenti, legno semiduro e compatto, venato in modo uniforme. Si taglia molto bene ed è adatto alla curvatura a vapore - Thonet - , tende a screpolarsi ed è facilmente attaccato dagli insetti e dei parassiti, usato prevalentemente per le parti interne dei mobili e per le strutture degli imbottiti.
FRASSINO: è un albero diffuso in tutta l'Europa con chioma fogliare piuttosto irregolare, spesso con numerosi rami morti, é alto 20-25 metri, cresce su terreni freschi e ricchi. Di colore bianco madreperlato, leggero, ha struttura fine, é abbastanza resistente, elastico e tenace, purtroppo è soggetto al tarlo e marcisce facilmente se esposto alternativamente al secco a all'umido. Utilizzato per le strutture degli imbottiti e piallacci.
PIOPPO: è un complesso gruppo di piante delle quali é difficile dire quali sono le specie, sicuramente non europee, nasce ovunque in zone con clima mite e umido, ha grana omogenea, leggero, bianco tendente al giallo, senza venature, si fende e si imbarca facilmente, è attaccato dal tarlo, si presta bene ad essere placcato.
NOCE: è un albero maestoso forse originario dell'Asia, cresce in ogni parte d'Europa, ha un colore grigio-bruno con venature più scure, qualche volta nere o rossastre, venne ed è considerato uno dei migliori legni, sia a livello estetico sia per la sua duttilità, si taglia bene, ha una durezza media ed è perfetto negli interventi di pulitura e lucidatura. Poco resistente alla flessibilità, se mal stagionato viene attaccato facilmente dal tarlo, non si screpola. Legno preferito per tutto il Rinascimento italiano, mentre nel Seicento i francesi e gli inglesi lo sostituirono con il mogano, il noce dà piallacci di notevole qualità specie in prossimità della radice.
ULIVO: è la quintessenza del panorama mediterraneo, proviene dall'Asia ed è largo e tozzo, raggiunge i 15 metri; verdognolo o giallastro con ricche venature nere o brune, legno durissimo è compatto ed omogeneo, resiste al tarlo. Se mal stagionato si torce e si spacca, è adatto per fini lavori d'intarsio e per la tornitura
OLMO: cresce in Europa e nell'Asia Occidentale prevalentemente nei boschi e vicino a corsi d'acqua, di color bruno-rossastro con venature scure; legno tenace, compatto, elastico, resistente all'umidità non è attaccato dai parassiti, tende a fendersi ed a imbarcarsi facilmente e non si pulisce bene. La sua radica venne utilizzata, soprattutto, per lavori d'intarsio.
PERO: cresce in tutta l'Europa, solitamente é alto 10-15 metri, é di colore roseo o giallo-rossastro, di grana molto fine, duro si taglia bene in tutti i sensi; è soggetto alle spaccature ed ha un forte ritiro. Utilizzato negli intagli, nelle tarsie e nelle torniture.si trova in tutta l'Europa, estremamente variabile per forma e dimensioni,di color giallo-bruno con striature giallo oro, non è facile da lavorare; è legno duro, compatto, pesante. Poco attaccato dai parassiti si deforma facilmente; non riceve perfetta levigatura ne lucidatura brillante. Venne utilizzato per la costruzione di mobili di pregio per un lunghissimo periodo: dal Duecento al Quattrocento, mentre in Inghilterra resistette fino al Settecento.
EBANO: é originario dell'India, di Giava, e del Madagascar è un legno di colore nero intenso, illuminato da riflessi rosso cupo; durissimo, compatto, di grana finissima, non si screpola, non e attaccato dagli insetti, quindi è legno di una fragilità massima. Considerato fin dai tempi più antichi degli Egizi e dei Romani, un legno prezioso, venne utilizzato per mobili o oggetti di grande valore.originario delle Americhe è un legno di colore rosso-bruno riccamente venato, duro, si lavora benissimo, ha grana fine e uniforme, si lucida perfettamente, si ritira poco e resiste al tarlo. Utilizzato fin dalla prima metà del XVIII secolo in Inghilterra e in particolare durante tutto il XIX secolo, soprattutto dai Francesi che, con questa essenza, diedero vita ad esemplari in stile Luigi XVI, Direttorio e Impero di notevole fattura. Questo legno venne inizialmente importato da Cuba o dall' Honduras, ma in tempi recenti, essendo il mogano cubano quasi introvabile e il secondo esageratamente costoso, ci viene fornito dall'Africa e dalle Filippine, ma é di qualità assai inferiore e manca di venature. Per poter distinguere il "vero mogano" basta inumidire una parte non lucidata, questa assumerà una gradazione molto scura, mentre quello filippino diventerà chiaro-rosato e l'africano si manifesterà con un colore intermedio.
PALISSANDRO: nasce nell'America Meridionale, è legno duro di color bruno con sfumature violette, ha caratteristiche simili al mogano, al quale si affiancò nel periodo neoclassico; è un'essenza che esige una discreta abilità nella fase della lucidatura.
   Il legno è un materiale duro e resistente di origine vegetale composto da:50% carbonio42% ossigeno6% idrogeno2% minerali, azoto e pigmenti. Le venature, sono dovuti alla particolare struttura di questo materiale. Esso, infatti, consiste essenzialmente di piccoli vasi conduttori, nei quali affluiscono, verticalmente dal fusto verso le foglie, acqua e sali minerali.Un albero, dopo aver raggiunto una certa altezza, si ingrossa soprattutto nel tronco. La parte che cresce si chiama cambio e si forma annualmente tra il legno e il libro, la membrana vicino alla corteccia. Negli alberi delle zone temperate, il cambio nuovo cresce durante la primavera e l’estate, e solitamente il primo legno è più poroso e quindi più chiaro di quello prodotto nel periodo successivo. Sebbene lo strato sottile di cambio sia l’unica parte del tronco interessata alla crescita attiva, le cellule vitali sono disseminate in tutto il tessuto.Durante la vita dell’albero la parte centrale del fusto muore completamente e i condotti si riempiono di gomma o resina, o semplicemente di aria; questa parte centrale si chiama durame. Le modifiche che avvengono all’interno del tronco sono accompagnate da variazioni di colore tipiche delle varie specie di alberi, con il durame di solito più scuro dell’alburno, che rappresenta invece la parte più giovane, con funzioni conduttrici. Il legno appena tagliato contiene una grande quantità di acqua, che può variare da un terzo a più della metà del suo peso. Una volta tagliato, il legno perde velocemente circa il 30% dell’acqua presente nella cavità.L’essiccamento è detto stagionatura e viene effettuato per numerose ragioni: il legname stagionato è molto più resistente al deterioramento di quello fresco; è molto più leggero e quindi è meno costoso effettuarne il trasporto; inoltre ha una resa di combustione notevolmente superiore.La stagionatura può avvenire all’aria o tramite forno.Poiché prima impiega parecchi mesi, assicurando però una maggiore stabilità, spesso si ricorre all’essiccazione artificiale per la quale sono sufficienti alcuni giorni; in entrambi i casi, il legno deve essere accatastato con cura per evitarne la curvatura. Bisogna tener presente che il legno regolerà la sua umidità con quella dell’aria circostante, dunque, in un ambiente chiuso e riscaldato il livello di umidità scenderà fino al 10%.

     Caratteristiche del Legno
Il legno è la parte sottocorticale dei tronchi, dei rami e delle radici dei vegetali arborescenti ed è costituito da anelli concentrici di cellule legnose che, nel caso dei nostri climi, corrispondono ad altrettanti anni di vita dell’albero.
Gli anelli più interni e quindi più vecchi sono generalmente più scuri e più compatti e costituiscono il legno propriamente detto, indicato anche con la denominazione di durame e massello. Gli anelli più esterni, più giovani, sono più chiari e vengono chiamati alburno. Il legno, dal punto di vista chimico – fisico, è un materiale organico, anisotropo, poroso ed igroscopico, formato principalmente da tre polimeri: la cellulosa, l’emicellulosa e la lignina  in pratica è un materiale composito naturale.
La materia prima legno è fornita per la quasi totalità dalle piante appartenenti alle sottosezioni. Gimnosperme (conifere) ed Angiosperme dicotiledoni (latifoglie).


     Legno multilaminare
Materiale  ottenuto dalla scomposizione del legno in lamine sottili. Queste vengono tinte, spalmate di adesivo e pressate in modo da formare blocchi e tavole. Con successive lavorazioni dal blocco possono essere ricavati segati e piallacci decorativi.



 
 
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